Greendetox di primavera con aloe, betulla e tarassaco

Greendetox di primavera con aloe, betulla e tarassaco

10 Febbraio 2022 Off Di R. Cavaglieri
Una volta si chiamava “pulizia del sangue”. Ai primi tepori della primavera le nonne alleggerivano i pasti, obbedendo alle severe regole della Quaresima, e ingurgitavano decotti di ortica, succhi di tarassaco, minestre ricche di erbe selvatiche dal potere depurativo. La dieta purificante era dettata da una tradizione antichissima, che imponeva di rinnovarsi in sintonia con la natura a ogni cambio di stagione. Già, perché è proprio all’inizio della primavera che i campi producono le erbe selvatiche più disintossicanti, come a sottolineare lo stretto rapporto tra uomo e natura.

Digiuni rituali

E poi c’erano i digiuni rituali, come i giorni di Ekadashii prescritti dalla tradizione yogica, un digiuno “secco” senza acqua nell’undicesimo giorno dopo la luna piena e nell’undicesimo dopo la nuova. Senza contare il Ramadan, il digiuno rituale islamico, che dura un mese (quest’anno dal 2 aprile al 2 maggio). Altre tradizioni invece indicano in  21 giorni il tempo giusto per la disintossicazione. Greendetox di primavera con aloe, betulla e tarassaco

Perché proprio 21 giorni? Nonostante i progressi della medicina i ritmi del corpo, in sintonia con quelli della natura, restano misteriosi. Ma oggi sappiamo per esempio che, nel tessuto adiposo, il grasso si rinnova proprio nel giro di 21 giorni. La tradizione della purificazione, insomma, è collaudata e universale e, se oggi ci preoccupiamo di depurarci ogni tanto, non facciamo nulla di così inedito per la storia dell’umanità, né di così pericoloso. Anzi, vista la quantità di veleni in circolazione nel mondo d’oggi, una pulizia periodica non può che farci bene. Quali i vantaggi? Una pelle più morbida, uno sguardo luminoso, meno acciacchi e, in generale, un livello più alto di vitalità e benessere. Si perdono un po’ di chili e l’umore migliora. Prima regola per disintossicarsi, naturalmente, è alleggerire la tavola, togliendo anche vino, caffè, carni e dolci. E bere molta acqua pura. Poi, ecco tre erbe preziose che ci danno una mano.

L’aloe depura l’intestino

Esistono più di trecento varietà di aloe, una pianta succulenta che appartiene alla famiglia delle Liliacee.Quelle più usate per la salute sono l’Aloe barbadensis (provenienza Barbados), l’Aloe arborescens (Brasile) e Aloe vera. In Sud America (e oggi anche da noi) le donne ne tengono una pianta sul balcone, da usare come farmacia vivente ed ecologica per tutte le  evenienze.

Infatti, oltre a cicatrizzare ferite, rimarginare ustioni e ammorbidire la pelle se usata localmente, l’aloe presa per bocca disintossica il fegato, aiuta la digestione e stimola l’intestino. Perfetto prodotto della natura, la foglia grassa dell’aloe ha una parte esterna che contiene i composti più aggressivi e fortemente lassativi (tra cui gli antrachinoni) abbinata a una interna, ricca di gel idratante e antinfiammatorio. Come dire che la natura ha previsto il problema e anche la soluzione.  <Gli antrachinoni agiscono sull’intestino dopo 10-12 ore dall’ingestione, richiamando acqua e stimolando i movimenti intestinali. La linfa vischiosa (gel) che si trova più al centro, invece, è ricca di acemannano, sostanza con virtù antinfiammatorie, antiossidanti e, secondo gli ultimi studi, anche  immunostimolanti> spiega Paolo Giordo, medico omeopata, fitoterapeuta e autore di Aloe (Terra Nuova edizioni). <L’aloe poi contiene in abbondanza anche vitamina C, betacarotene, diverse vitamine del gruppo B, molti aminoacidi essenziali, enzimi e minerali>.

La ricetta di Padre Zago. Greendetox di primavera con aloe betulla e tarassaco

La preparazione tradizionale dell’aloe a scopi salutistici è la “marmellata” di Padre Zago, dal nome del missionario che l’ha importata dall’antica tradizione sudamericana. Prevede foglie d’aloe frullate con miele e una parte alcolica e la trovate in commercio già pronta (online o in farmacie specializzate, cercate le preparazioni da aloe arborescens bio) ma potete anche prepararla in casa seguendo i suggerimenti dal libro del dottor Giordo o il tutorial sul sito www.aloedipadrezago.it. La ricetta di Padre Zago, fatta con tutta la foglia, comprende sia la parte ricca di antrachinoni sia quella in gel più lenitiva in modo da modulare la sua azione. Se ne prende in genere un cucchiaio al mattino.

Per una cura disintossicante più soft  provate i drink di aloe. Sono ottenuti con gel d’aloe diluito e una parte di succo dealoinato fluidificati con speciali processi produttivi: hanno un effetto più dolce sull’intestino. Preferite i prodotti al 100 % aloe senza altre aggiunte (dolcificanti, succo di frutta ecc.).  Dosi: 2 cucchiai di succo prima dei tre pasti principali. Invece un’inchiesta della Commissione europea ha recentemente messo al bando alcuni integratori a causa della presenza di presunti composti tossici, gli idrossiantraceni. Ma l’uso della pianta, avvalorato da una tradizione millenaria (l’aloe era già usata dagli Egizi) resta sicuro. Ecodetox di primavera con aloe, betulla e tarassaco

La betulla sgonfia e ringiovanisce

Foglie, corteccia, gemme e linfa di questo bell’albero slanciato (Betula alba) sono preziosissime in fitoterapia per le loro proprietà, aiutano a  depurarsi e restare giovane. Sostanze contenute nelle foglie (saponine e glucosidi flavonici) hanno un notevole effetto diuretico. Gli infusi aiutano a eliminare renella e calcoli nelle vie urinarie e sgonfiano gli edemi. Il loro vantaggio, rispetto ai normali diuretici, è che fanno eliminare solo acqua e non sali. I preparati di betulla sono ideali contro la cellulite perché smuovono i depositi di liquidi e di grassi. Inoltre ,se avete problemi di eccesso di acidi urici nel sangue (iperuricemia) la betulla li abbassa anche del 30 per cento in un paio di mesi.

Infusi, decotti e linfa per drenare

L’infuso di foglie (due cucchiaini per tazza d’acqua bollente, lasciate riposare dieci minuti poi filtrate) è un ottimo diuretico; contro ritenzione idrica, cellulite e per disintossicarvi bevetene 3-4 tazze al giorno.  La tintura madre (Betula alba TM) è preparata con la corteccia dei rami freschi;  30 gocce tre volte al giorno contro reumatismi e acidi urici nel sangue.

Trovate in commercio integratori già pronti come il Decotto di betulla Weleda, preparato con foglie giovani di betulla da coltivazione biologica certificata e con l’aggiunta di succo di limone bio. Il decotto drena ed è gradevole da bere. Se ne prende un cucchiaio due volte al giorno. Un altro efficace prodotto della betulla è la linfa: sgonfia perché attiva il sistema linfatico. La trovate in farmacia come tale o sotto forma di gemmoderivato (Sève de bouleau 1DH): 50 gocce tre volte al giorno.

Il tarassaco rivitalizza il fegato. Greendetox di primavera con aloe betulla e tarassaco

Conoscerete certo il tarassaco (Taraxacum officinale) magari sotto i suoi altri nomi di cicoria matta, soffione o dente di leone. Considerata da molti un’erbaccia , è in realtà una vera farmacia vivente come denota il significato del suo nome: taraxacos, in greco, vuol dire io guarisco. Il patrimonio di sostanze benefiche per la salute è concentrato soprattutto nelle foglie e nella radice. La prime sono la fonte più ricca in assoluto di betacarotene, contengono anche molta vitamina C  ed E .

Sono inoltre una miniera di calcio , ferro e clorofilla, il pigmento verde dalle proprietà disintossicanti e antianemiche. Nelle foglie si trova anche la tarassacina, un principio amaro che fa benissimo al fegato. La radice contiene invece inulina, un prebiotico che combatte stitichezza e iperglicemia.

In insalata e decotto. Greendetox di primavera con aloe betulla e tarassaco

Il tarassaco è un’erba selvatica che si trova in abbondanza nei campi da febbraio-marzo ad autunno inoltrato. Attenzione solo a raccoglierlo in zone non inquinate (non vicino alle strade né nei parchi cittadini). Oggi lo forniscono anche alcuni supermercati. Ottime le foglie come contorno crudo (in primavera quando sono tenere, da tagliare sottilissime) o cotto (in estate-autunno);  cucinatele al vapore, per non disperdere le vitamine. Consumate la radice –dopo averla ben pulita- lessata e condita con olio extravergine e limone. Meglio però raccogliere il minimo indispensabile di radici per non depredare i campi. Per quanto abbondanti infatti le erbe selvatiche vanno rispettate perché partecipano all’equilibrio della natura. Ecodetox di primavera con aloe betulla e tarassaco

Per migliorare le funzioni epatiche e combattere la sonnolenza post prandiale bevete dopo il pasto un decotto di radici: un cucchiaino fatto bollire per dieci minuti in una tazza d’acqua e depositare per altri dieci. In alternativa, prendete tre volte al giorno 30 gocce di tintura di tarassaco prima dei pasti  in un grande bicchiere d’acqua. Fate la cura per ventun giorni due volte l’anno (in primavera e autunno).

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